Societas Raffaello Sanzio. Hey Girl!

2007
Spettacolo al Fabbrica Europa di Firenze 2007.

Fabbrica Europa XIV edizione. Geometrie variabili
Le “geometrie variabili” dei confini europei, quelli territoriali, linguistici, culturali, geografici e simbolici; la storia recente, i flussi e i percorsi che hanno disegnato e vanno tracciando queste geometrie nella loro umana “variabilità” e nelle sue “variabili” artistiche e linguistiche, sono le chiavi che il programma 2007 propone per interpretare la Fabbrica Europa presente e prossima. Questa chiave non è altro che la coerenza e la continuità con le procedure e i contenuti dei laboratori “aperti” nelle stagioni scorse e di quelli permanenti e itineranti che Fabbrica Europa condivide su tutto il territorio europeo con istituzioni pubbliche e private, collettivi artistici, reti di sperimentazione e diffusione della creatività contemporanea.

Confini d’Europa
Parlare di confini oggi significa non soltanto aprire una riflessione in termini geografici, ma anche e soprattutto interrogarsi sulle implicazioni politiche, mentali, psicologiche, culturali e artistiche che ne derivano. Il concetto di confine, sempre inevitabilmente influenzato dal nostro background e dai nostri pregiudizi, porta necessariamente a riflettere sull’ “Altro” come elemento che sta oltre il margine e che quindi è separato da noi. Il confine rischia quindi spesso di diventare l’elemento che ci definisce in opposizione all’ “altro”.
Sforzarci di superare questa concezione limitante dell’ “altro” come colui che sta dall’altra parte è probabilmente il primo passo per avviare una reale cooperazione tra culture diverse. Questo tentativo può essere svolto partendo dalla considerazione delle differenze come aree di transizione e interferenza – dove le diverse culture fluiscono l’una nell’altra – e riflettendo su come andare oltre i confini.
La sfida è quella di andare oltre la rassicurante conoscenza, spesso basata su idee preconcette, di ciò che sta oltre, al di là, per costruire una produttività culturale e artistica duratura che porti a distruggere i pregiudizi, sviluppando una reale cooperazione, che non consista semplicemente nell’utilizzare elementi dell’altro, ai nostri occhi “originali”, o smerciando le nostre differenze naturali e strutturali come “originalità” artistica o “creatività”.
Interrogarsi sulla prospettiva eurocentrica, implicita nell’espressione “Confini d’Europa”, crea inoltre l’opportunità di esaminare criticamente il rapporto tra l’Europa e gli “Altri”, rapporto che si riflette direttamente nel dialogo interculturale. Un dialogo reale non può quindi essere solo un “parlarsi” vicendevole, ma deve dare la possibilità e il diritto di esprimersi sinceramente e senza esitazioni, nell’ottica non di una semplice “tolleranza”, ma nella comprensione e nell’accettazione dell’altro.

Firenze, Stazione Leopolda e altri luoghi
… Tales from the margins
Le scelte artistiche e ideologiche ormai consolidate negli anni, il carattere multiculturale e interdisciplinare, gli eventi e i processi produttivi significativi della contemporaneità, rappresentano il contesto ideale ad accogliere i progetti che animano questa XIV edizione.
La rete europea e transeuropea, che da sempre interessa il Festival, ancora una volta si consolida e si alimenta grazie alla collaborazione dinamica e propositiva di artisti e strutture che hanno riconosciuto in Fabbrica Europa un cuore pulsante attivo e centrale nella produzione e presentazione dei linguaggi contemporanei.
Il fitto intreccio di cooperazioni artistiche internazionali, nazionali e locali, ha creato intorno al festival nel corso degli anni un tessuto tenace, fertile e stimolante che ha talvolta sopperito alle incertezze economiche che troppo spesso gravano sul progetto.
Così Fabbrica Europa si riaccende, raccogliendo e accogliendo attorno a sé coloro i quali – individui, soggetti, enti, organismi e strutture – credono ancora che comunicare e condividere qualità espressive e artistiche, mestiere, professionalità, contenuti, passioni ed entusiasmi, sia un valore irrinunciabile e un impegno civile e sociale oltre che culturale.
Fabbrica Europa 2007 – ma ci auguriamo anche 2008, 2009, 2010 … – segna i confini e le frontiere dei racconti, per oltrepassarne i margini seguendo le tracce delle narrazioni di un popolo di creativi, portatori sani di emozioni, riflessioni ed espressioni intime o collettive, che vanno disegnando traiettorie nella Firenze che è Toscana, che è Italia, che è Europa, che è Mondo. Anche.
Il programma 2007 intende quindi indagare territori geografici e artistici attraverso una riflessione e una ricerca sul superamento dei confini di identità e linguaggi.

La Fabbrica ospita alcuni dei più significativi nomi del panorama internazionale, protagonisti indiscussi della più innovativa ricerca sui linguaggi scenici, i cui margini si dilatano grazie a nuove e inedite partiture che si sostanziano di nuovi canoni, modalità espressive e compositive che ammiccano all’Occidente come all’Oriente, alla tradizione come alla sperimentazione, al potere immaginifico ed evocativo della scena come a quello quotidiano della vita.
Tra i tanti, citiamo alcuni dei protagonisti di Fabbrica Europa 2007.
La danzatrice canadese Louise Lecavalier con un assolo firmato dal connazionale Benoit Lachambre: una ricerca sull’abbandono, sul crollo della ragione, sulla perdita di identità, quando si viene spogliati dei propri abituali riferimenti.
Torna l’italiana Maria Donata d’Urso con Lapsus, una raffinata indagine sul corpo come superficie e come volume in relazione con lo spazio circostante, in coproduzione con Fabbrica Europa. Dalla Svizzera Zimmermann e De Perrot in uno spettacolo molto poetico e decisamente contemporaneo che unisce musica, arti plastiche e danza. E ancora la coreografa belga Michele Anne De May, condirettrice di Charleroi /Danses, che a oltre quindici anni di distanza ha riallestito con nuovi danzatori la sua celebre Sinfonia Eroica.
Altra coproduzione di Fabbrica Europa è Brothers Karamazov, con la regia della coreografa slovena Mateja Bučar della Compagnia DUM di Ljubljana. Un importante progetto in cui danza, teatro e letteratura si contaminano e si fecondano e che vede coinvolti 20 tra coreografi, attori, performer, filosofi e teorici, provenienti da Slovenia, Italia, Portogallo, Russia, Germania, Francia, Olanda, Romania e Svezia. I protagonisti sono stati scelti durante audizioni tenutesi a Ljubljana, Firenze, Mosca e Hong Kong. Lo spettacolo debutterà il 20 dicembre prossimo a Ljubljana.
Dopo diversi anni torna a Fabbrica Europa una delle più acclamate compagnie a livello internazionale, la Socìetas Raffaello Sanzio. L’ultima creazione, Hey Girl!, è un lavoro sul movimento e sul gesto privo di contenuto. Nessun riferimento culturale, iconografico o filosofico, ma solo gesti, svuotati o perduti, deposti come gusci vuoti.
Tito-Ventesimo secolo è il progetto del regista croato Branko Brezovec in collaborazione con il Laboratorio Nove; vede coinvolti registi croati, russi, macedoni, egiziani, oltre che artisti e istituzioni di nove paesi europei. In tale ambito si inserisce Tito, certain diagrams of desire, il nuovo lavoro del drammaturgo croato Slobodan Snajder, diretto dai registi macedoni Martin Kocovski, Dean Damjanovski, Dejan Projkovski e dalla coreografa russa Olga Pona e coordinato da Brezovec.
I danesi Hotel Proforma saranno protagonisti di una prima nazionale che gioca sul dialogo tra mondo arabo ed europeo, tradotto attraverso prospettive narrative, musicali e culturali in continuo mutamento. Una riflessione su memoria, individualità, modelli e gerarchie d’identità.

Il programma di musica si avvale della collaborazione di Toscana Music Pool, della Fondazione Tempo Reale, del Musicus Concentus, del Contemporartensemble, di Controradio, dell’Istituto Francese di Firenze, della Cité de la Musique (Parigi), dell’Associazione Toscana Musiche, della Fondazione Siena Jazz, dell’Università di Montréal (Canada-Quebec), della Cooperativa Shéhérazade, dei Festival “Visions” di New York e “Sons d’Hiver” dell’Ile de France (Parigi).
L’apertura della Fabbrica in musica sarà affidata alla creazione multimediale del violinista e compositore rumeno Alexander Balanescu sul canto e l’epopea della grandissima sua conterranea Maria Tanase. Contemporartensemble e Fabbrica Europa presentano, con la cantante Lorna Windsor e il violinista Duccio Ceccanti, Kafka – fragmente op. 24 di Gyorgy Kurtag, compositore e intellettuale insigne. Con Tempo Reale, dopo il successo di Laborintus di Luciano Berio ed Edoardo Sanguineti dell’anno scorso, Fabbrica Europa continua la collaborazione presentando tre nuovi progetti. E ancora William Parker affiancherà il compositore e multistrumentista Anthony Braxton in una performance inedita, dedicata al rapporto tra musica e scienza a partire dalla sua visione afroamericana.
A questo si aggiungono inoltre incontri, tavole rotonde, workshop, meeting, ovvero momenti e occasioni di dialogo e confronto fra artisti e degli artisti con il pubblico. Di nuovo e ancora, nel quadro di Extrafesta, progetti speciali con le comunità immigrate per riflettere su integrazione e identità e per proseguire la riflessione sulle geometri variabili dei confini territoriali, geografici, linguistici, identitari e culturali. Inoltre Antenna Europe Direct Firenze e Fabbrica Europa promuovono la Festa dell’Europa, due giornate (8 e 9 maggio) non stop con dibattiti, conferenze, desk informativi, proiezioni cinematografiche, appuntamenti gastronomici, happy hours, incontri con artisti, teatro, danza, musica, una kermesse con compagnie europee e produzioni internazionali. La vetrina internazionale qui sommariamente tracciata e accennata, sarà affiancata da uno squarcio sulle realtà nazionali e locali più affermate e significative.
E naturalmente molto altro.