performing media lounge

2010
Documentazione degli eventi di Performing Roma durante la Festa dell’Architettura a Roma alla Pelanda, Testaccio.

Nel Performing Media Lounge non è accaduto niente. O meglio: abbiamo sottratto eventi, informazioni, contenuti (di cui la Festa dell’Architettura è già così densa) x privilegiare un contenitore-lounge: un luogo dove fermarsi e orientarsi su ciò che già accade. Ricombinandolo magari, secondo la poetica del remix e del re-design. Navigando nel geoblog che mappa tutti gli eventi della Festa dell’Architettura, scrutando la TAG CLOUD LIVE del twitter visible che rilancia le parole chiave, ascoltando il paesaggio sonoro che remixa i rumori (i cavalli delle carozzelle che hanno ancora stalla al Mattatoio, i cocci calpestati di Monte Testaccio, smucinamenti di tazzine di caffè-stand by, sciami di api e aerei che scendono su Fiumicino). E dove sono accaduti, in buona parte x caso (dopotutto Roma è Random: una straordinaria città a maglie larghe…dove molto è possibile e dove troppo si disperde…) incontri straordinari, buone conversazioni, lezioni interFacoltà (come quelle de La Sapienza con Cristina Chiappini con cui abbiamo seguito dei projectwork sulla comunicazione pubblica per promuovere le Donazioni di Sangue… buffo parlare di sangue in un ex-mattatoio), scambi volanti con gli studenti occupanti di Multivercity sull’uso di twitter come pratica di politica connettiva, improvvisati circoli dell’empatia.
Sabato, a conclusione, dopo l’incontro sulle Città Digitali (curato da Paolo Valente che ha architettato tutto l’allestimento a La Pelanda, interpretandone una vocazione multimediale che non può rimanere ancorata ai manierismi dell’arte contemporanea…) alle ore 20 si è svolto un momento di restituzione di tutta l’esperienza svolta: Urban Experience screening con una navigazione guidata nel geoblog, una presentazione del progetto Finding Flaminio promosso dal movimento Amatel’Architettura e di InVideoVeritas#2 di OFFstudiodesign realizzato nell’ambito di Performing Roma, l’opening del cantiere di Urban Experience che aveva scelto Testaccio come punto di partenza per questa esplorazione ludico-partecipativa della città.
Ed è stato un caso, fatale, che la mattinata si sia aperta con Giovanni che ci ha presentato la sua ricerca sulla Genesi di Testaccio, il quartiere che ci accoglie, di cui il mattatoio è stato l’epicentro. Un powerpoint dove si analizza l’evoluzione dell’uso del Monte dopo la caduta dell’Impero Romano: dalle cruente corride del medioevo, le Ludi Testaccie del rinascimento, alle feste carnevalesche barocche fino ai Baccanali sette-ottocenteschi nei Prati del Popolo Romano illustrate nelle stampe del Pinelli. La costante presenza del Monte nelle storiche piante o “Vedute di Roma”. La secolare tradizione religiosa, che a Pasqua, adotta il Monte Testaccio nel ruolo di Monte Golgota. L’uso ed il riuso delle grotte sottostanti il monte dal XVII secolo. Dal 1870, con Roma capitale d’Italia, l’industrializzazione del nuovo quartiere Ostiense e la nascita urbanistica del Rione XX neoproletario e solidale. Quindi il Mattatoio, la creazione della cucina Romana… Ci teniamo ad evocarlo… fa parte delle strategie di Urban Experience, interpretare il genius loci dei territori